Ministro Abodi ha partecipato al forum ministeriale "Change the Game" organizzato dall’UNESCO a Parigi

A due giorni dalla cerimonia inaugurale che darà il via alle Olimpiadi e Paralimpiadi estive di #Paris2024, il palazzo di Place de Fontenoy, quartier generale dell’Unesco, a pochi isolati dalla Tour Eiffel, ha ospitato il Forum ministeriale “Change the game”.

Autorità istituzionali a livello internazionale, organizzazioni sportive, atleti di alto livello, investitori, imprenditori sociali si sono ritrovati sullo stesso palco per discutere del potere di trasformazione che lo sport può avere sullo sviluppo sostenibile.

Il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, nel suo discorso ha dichiarato che: “Per l’Italia, il 2024 è un anno denso di soddisfazioni e di responsabilità. Dal punto di vista politico, perché l’Italia ha l'onore di presiedere il G7 in cui le tematiche dello sviluppo sostenibile, in un rapporto responsabile e consapevole tra presente e futuro, saranno un focus nel dibattito internazionale. Dal punto di vista sportivo, perché riceverà il testimone da Parigi per le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

Lo sport è un punto di incontro, di confronto, di umanità e pace. Un'opportunità privilegiata per promuovere e favorire il dialogo. Lo sport è cultura, è un “diritto fondamentale” tutelato ormai da numerose Costituzioni. Se c’è condivisione sullo straordinario ruolo che lo sport può e deve ricoprire per la pace e il dialogo tra i popoli, nonché in chiave di sviluppo sostenibile dei popoli e dell'ambiente circostante, avvertiamo sempre più il bisogno di disporre di una piattaforma comune e standardizzata per “misurare” l’impatto degli investimenti nello sport e l’eredità, materiale e immateriale, dei grandi eventi sportivi. L’Italia già dispone di uno strumento di misurazione che fornirà indicazioni alle quali ispirare le politiche pubbliche in ambito sportivo, tenendo conto delle esigenze che emergeranno dai dati raccolti, anche attraverso un’efficace collaborazione tra UE, UNESCO e OCSE.

La lotta alla sedentarietà e alla asocialità, la promozione di sani stili di vita nei quali alimentazione equilibrata e attività sportiva siano i due pilastri principali, dovranno divenire quindi il minimo comune denominatore di politiche pubbliche che interessano famiglie, scuola e il mondo del lavoro.

Investire nello sport fa bene in termini di benessere e fa bene anche ai bilanci pubblici, che registreranno minor impatto della spesa sanitaria, grazie al miglioramento generale della qualità della vita delle persone, di ogni età”.